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Si propongono qui all'attenzione casi esemplari. Vissuti individuali. In ciò assecondando la pedagogia alla base dello Yad Vaschem di Gerusalemme, il più importante Museo dell'Olocausto esistente al mondo e Scuola internazionale di studi sulla Shoah. La distruzione di massa, la "soluzione finale" del popolo ebraico pertanto come storia innanzitutto di vite umane. Di uomini e donne in carne ed ossa. Un'umanità, fissata nelle sue molecolari individualità, che posta di fronte al dramma cieco dello sterminio ha dovuto scegliere e confrontarsi con molteplici interrogativi di natura etica. Qualsiasi soggetto, "vittima, carnefice o spettatore" che sia, è sempre infatti, riprendendo uno dei principali assunti della storiografia sulla Shoah, chiamato di suo, nell'intimo della propria coscienza, a decidere e prendersi delle fondamentali responsabilità morali. Optando cioè per la vita o la morte, resistere od obbedire, opporsi o mostrare indifferenza, salvare o tradire. Rendendosi direttamente o indirettamente complice, oppure dimostrandosi, nella sua essenza più pura, autentico essere umano.